Le Big Band
Le Big Band: le origini
Quando si parla di Big Bands si pensa al periodo della “swing era”, cioè al periodo che va tra il 1935 e il 1945, ma la loro genesi parte da prima, dai grandi ensemble presenti a cavallo del ‘900, le Brass Bands e le Marching Bands.
Uno dei primi leaders di queste band, e sicuramente tra più significativi, fu John Phillip Sousa conosciuto anche come “il Re delle marching bands americane”. Alcune sue marce divennero infatti quelle ufficiali della Marina Americana.
Possiamo ascotlare uno dei brani composti da Sousa ed interpretato dalla banda della Marina Militare Americana a questo link: SOUSA The Stars and Stripes Forever – “The President’s Own” U.S. Marine Band
Le Big Band: le Big Band e lo Swing
Uno dei maggiori cambiamenti nella musica americana fu l’introduzione del sassofono nelle Big Band il cui uso fu mutuato dai minstrel shows. I minstrel shows sono considerati la prima forma teatrale originale statunitense. Consisteva in una miscela di sketch comici, varietà, danze e musica interpretati da attori bianchi con la faccia dipinta di nero o da neri con il volto colorato che rappresentavano i neri in maniera stereotipata, e quasi sempre offensiva.
Il 1917 è una data che segna un evento importante e cioè l’arrivo prima a Chicago e poi a New York della Original Dixiland Jazz Band.
Le Big Band: strumenti e primi
Le Big Bands erano composte da una sezione ritmica, pianoforte, contrabbasso, batteria e chitarra; e da una ensemble di fiati, tromba, trombone e sax tenore, contralto e baritono. Le più famose erano guidate dai grandi maestri Count Basie, Duke Ellington, Glenn Miller e il “re dello swing” Benny Goodman.
Possiamo ascoltare un bellissimo brano della band di Count Basie a questo link: Count Basie – Basie Boogie
Le Big Band: la band di Erskine Tate
Nei primi anni ’20 una Band molto famosa fu quella di Erskine Tate. Dal 1918 al 1927 la sua band lavorò al Vendome Theatre di Chicago sonorizzando film muti o suonando tra uno spettacolo e l’altro. Il loro modo di suonare sembrava composto da momenti di improvvisazione collettiva, nello stile della musica di New Orleans, ma era in realtà tutto attentamente scritto in modo da fare sembrare il brano una esecuzione improvvisata. All’interno della band militavano, tra gli altri, Louis Armstrong, Freddie Keppard , Buster Bailey, Fats Waller, ovvero i migliori musicisti del periodo.
Le Big Band: curiosità!
Come racconta Frankie Manning, il Savoy ballroom era famoso anche per le battaglie delle bands che sfociavano in serate grandiose organizzate per attirare più gente, non c’era un vincitore ufficiale o premi, vincevano tutti!L’11 Maggio del 1937 Frankie ricorda una sfida epocale tra Chick Webb e Benny Goodman: “A me sembrò che tutta Harlem fosse lì in quella notte elettrica… pare ci fosse tanta gente fuori quanta dentro. Mi feci talmente prendere dall’eccitazione che con i miei amici, per alzare due spiccioli, facevamo entrare gente dall’ingresso sul retro a metà del prezzo del biglietto che all’epoca era un dollaro.”
Per rivivere a pieno l’atmosfera dell’epoca, vi consigliamo la lettura di questo libro: Frankie Manning. Ambasciatore Del Lindy Hop – Manning Frankie; Millman Cynthia R. | Libro Deriveapprodi 07/2014
Emanuele